Bene, finalmente oggi vi
darò il primo vero post ricco di contenuti e di informazioni. Finora ho solo
voluto mettere qualche base, qualche fondamento per permettervi di capire un
po’ chi sono, ma d’ora in poi voglio davvero darvi qualcosa.
AVVERTENZA: io sono una
persona con degli interessi particolari. Credo che sia “colpa” dei miei
genitori. La leggenda narra che quando avevo 2 anni mio padre mi abbia
insegnato la definizione del teorema di Pitagora e che io lo ripetessi a nastro
a tutti quelli che incontravo (O.M.G.). Nulla di strano, quindi, se il mio
cervello è stato deviato verso il mondo tecnico scientifico.. Probabilmente a molti non interesserà una
beata mazza di quello che racconto qui sopra. Non ci sarà gossip, non parlerò
male dei miei conoscenti o delle celebrità, non parlerò di sport, non mi
scaglierò contro gli immigrati o il governo o l’UE.
Parlerò solo di quelli
che sono i miei interessi e i miei valori. E se questo non coincide con quello
che interessa te, mio caro lettore, mi spiace ma arrivederci. Se vuoi gossip,
comprati Novella 2000 (o visita uno degli innumerevoli siti/blog
sull’argomento); se vuoi sport, comprati la Gazzetta o il Tuttosport (o visita
uno degli innumerevoli siti/blog sull’argomento), se vuoi “gentismo” vatti a
leggere il blog di qualche noto politico (anche se personalmente NON ti
consiglio di farlo).
Basta. Veniamo a noi.
Allora, nell’ultimo post avevo detto che ti avrei parlato della mia piattaforma
preferita per i MOOC. Lo farò, ma probabilmente non in questo post. Qui,
infatti, voglio approfondire l’argomento MOOC e darti qualche consiglio per la
scelta del corso ideale per te.
Io bazzico il mondo dei
MOOC da oltre 4 anni e ho già avuto modo di fare parecchi test. Ho avuto
esperienze molto positive, con MOOC di qualità eccezionale.. ma anche
esperienze deludenti. Mi sono fatta un po’ le ossa e credo di potermi
permettere di dare consigli al riguardo.
Iniziamo dall’inizio. Ti
ricordi cosa sono i MOOC? Questo acronimo inglese significa Massive Online
Open-access Courses: corsi online, gratuiti e “di massa”, che ti permettono di approfondire
argomenti di ogni tipo. Quando dico di ogni tipo, intendo proprio di ogni tipo.
Esistono ormai MOOC su qualunque cosa.. e molti sono FUFFA di primissima
qualità. Intendiamoci, per ogni corso attendibile ce ne sono 20 che non lo sono
per nulla. La mia personalissima convinzione è che alcuni MOOC non hanno in
effetti alcun valore pratico: mi riferisco ad esempio ai corsi online di
cucina, di taglio e cucito, di composizioni floreali, ecc ecc. Aspetta, non sto
dicendo che saper cucinare, saper cucire ed essere abili a fare belle
composizioni coi fiori sia inutile. Sono senz’altro delle capacità utili. Ma
non per i fini per cui secondo me i MOOC andrebbero usati.
Parliamoci chiaro: fare un
corso online è un investimento di tempo e di energie. Quando decidi di farne
uno, devi mettere in conto che magari qualche sera non potrai uscire per stare
a casa a guardare le lezioni e studiarti i materiali, oppure che a volte dovrai
fare le ore piccole per consegnare in tempo gli esercizi completati.
“E perché mai dovrei infliggermi una tortura del genere?” Mmm,
comprendo la domanda. Non condivido ma comprendo. Beh, per puro masochismo.
Oppure (meglio) perché hai finalmente trovato un corso su quell’argomento che
avresti voluto approfondire da una vita, e quindi saresti folle a lasciartelo
sfuggire. (Sto dando per scontato che il lettore sia qualcuno che ambisce ad
miglioramento continuo delle sue competenze, come me.. è ovvio che chi non è
spinto dal fuoco sacro della sete costante di conoscenza non può capire di cosa
sto parlando).
Quindi, a fronte di tutto
questo sforzo, mi sembra logico ambire a seguire un corso che sia un effettivo
arricchimento personale e culturale e magari, perché no, che sia anche
spendibile in un CV e nella ricerca di un impiego nuovo/migliore.
Questa piccola guida in
due parti è pensata appunto per aiutarti ad evitare le “sole” e ad investire il
tuo tempo in un’attività formativa che, pur essendo free, sia di qualità e di
valore.
Istituzione che eroga il corso
Questo per me è un
fattore fondamentale. In linea di massima, è difficile cadere male se si
scelgono
corsi offerti da istituzioni “di peso” (università, grandi musei,
ecc). Vuoi qualche esempio concreto?
University of Stanford à Sì
Club delle mamme
unschooler gattare di Bucu di Culu Inferiore à NO (a meno che non sia un corso su come fare i biscotti al cioccolato)
American Museum of Natural History à Sì
Associazione locale dei
terrapiattisti à NO
E così via.
Considera che i MOOC ti
danno l’opportunità unica di seguire corsi offerti da università di estremo
prestigio, quali appunto Stanford, John Hopkins, Bocconi, NTU e così via.
Particolarmente ricca è l’offerta da parte delle università americane. Anche
numerose istituzioni europee si stanno attivando per offrire corsi di qualità
(in Italia, come sempre, siamo il fanalino di coda, ma le cose stanno iniziando
a cambiare anche qua).
Tematica.
Il mio pensiero è che i
MOOC siano molto validi in ambito tecnico-scientifico (o anche come corsi di
lingua, pur con l’enorme limite di non poter permettere un’interazione efficace
tra i partecipanti), ma che non siano una forma di formazione particolarmente
pregevole in ambito umanistico e artistico. Per farti un esempio, non scegliere
mai di fare online un corso che dovrebbe servire a sviluppare doti artistiche o
di composizione. Semplicemente perché secondo me non si può imparare a
disegnare/dipingere/scolpire/scrivere capolavori letterari con un corso online
di 4-6 settimane. Nello stesso lasso di tempo si possono invece imparare i
fondamenti di un linguaggio di programmazione, approfondire tematiche
tecniche o farsi un ripassone generale di biologia/fisica/chimica/matematica.
(Pensiero mio.. mi piacerebbe sentire che ne pensano i lettori).
Format del corso.
Per quanto mi riguarda, prediligo
i corsi in cui c’è un istruttore che fornisce delle lezioni
giornaliere/settimanali in formato video, letture di approfondimento, e in cui
possibilmente ci sono delle scadenze per completare i quiz e i “compiti”. Molto
spesso questi corsi hanno una data di inizio, una serie di soft deadlines (per
lo svolgimento dei test e la consegna degli eventuali elaborati), e una hard
deadlines che segna la fine del corso. Una volta (leggi, fino a un paio di anni
fa) corsi del genere partivano solo una o due volte l’anno. Oggi invece è
prassi (almeno su certe piattaforme) farli partire più volte l’anno, di solito
in rapida successione: appena il corso finisce, viene fatto ripartire. I MOOC
organizzati così permettono anche l’iscrizione “in corso d’opera”, ma se sono
già state superate le deadline non sarà più possibile consegnare i test in
tempo e aggiudicarsi l’eventuale attestato: sarà quindi necessario aspettare la
tornata successiva del corso per svolgere tutte le attività richieste.
Non mi esaltano invece i
format in cui i materiali didattici sono un calderone di link ad altri siti,
buttati lì alla bell’è meglio. Quest’ultima tipologia di corso, infatti, ha
l’enorme svantaggio che spesso viene assemblato e dimenticato. Il risultato?
Dopo un paio d’anni, molti link sono obsoleti e non reindirizzano più a nulla.
Inoltre, questi corsi non hanno mai un istruttore dedicato, quindi in caso di
problemi si è abbastanza lasciati a sé stessi. Un altro problema è legato alla
disomogeneità delle fonti, che spesso e volentieri sono opera di istruttori
diversi.
Recentemente sono molto
più comuni i corsi “self paced”, che sono a tutti gli effetti degli ibridi tra
le due precedenti categorie di corso: constano infatti di una serie di lezioni
video (tenute dallo stesso istruttore o team di istruttori), con annessi test
di valutazione, che vengono caricati su una piattaforma dedicata e lasciati
aperti a tempo indefinito. Ci si iscrive quando si preferisce, si va avanti al
proprio passo e ci si concentra con gli altri studenti attraverso il forum (su
cui, però, si trovano studenti che possono essere in qualunque punto del corso,
anche molto più avanti o indietro con le lezioni, quindi non sempre è possibile
un confronto costruttivo).
[continua…]