lunedì 11 luglio 2016

Come scegliere il MOOC che fa per te (parte I)


Bene, finalmente oggi vi darò il primo vero post ricco di contenuti e di informazioni. Finora ho solo voluto mettere qualche base, qualche fondamento per permettervi di capire un po’ chi sono, ma d’ora in poi voglio davvero darvi qualcosa.

AVVERTENZA: io sono una persona con degli interessi particolari. Credo che sia “colpa” dei miei genitori. La leggenda narra che quando avevo 2 anni mio padre mi abbia insegnato la definizione del teorema di Pitagora e che io lo ripetessi a nastro a tutti quelli che incontravo (O.M.G.). Nulla di strano, quindi, se il mio cervello è stato deviato verso il mondo tecnico scientifico..  Probabilmente a molti non interesserà una beata mazza di quello che racconto qui sopra. Non ci sarà gossip, non parlerò male dei miei conoscenti o delle celebrità, non parlerò di sport, non mi scaglierò contro gli immigrati o il governo o l’UE.

Parlerò solo di quelli che sono i miei interessi e i miei valori. E se questo non coincide con quello che interessa te, mio caro lettore, mi spiace ma arrivederci. Se vuoi gossip, comprati Novella 2000 (o visita uno degli innumerevoli siti/blog sull’argomento); se vuoi sport, comprati la Gazzetta o il Tuttosport (o visita uno degli innumerevoli siti/blog sull’argomento), se vuoi “gentismo” vatti a leggere il blog di qualche noto politico (anche se personalmente NON ti consiglio di farlo).

Basta. Veniamo a noi. Allora, nell’ultimo post avevo detto che ti avrei parlato della mia piattaforma preferita per i MOOC. Lo farò, ma probabilmente non in questo post. Qui, infatti, voglio approfondire l’argomento MOOC e darti qualche consiglio per la scelta del corso ideale per te.
Io bazzico il mondo dei MOOC da oltre 4 anni e ho già avuto modo di fare parecchi test. Ho avuto esperienze molto positive, con MOOC di qualità eccezionale.. ma anche esperienze deludenti. Mi sono fatta un po’ le ossa e credo di potermi permettere di dare consigli al riguardo.

Iniziamo dall’inizio. Ti ricordi cosa sono i MOOC? Questo acronimo inglese significa Massive Online Open-access Courses: corsi online, gratuiti e “di massa”, che ti permettono di approfondire argomenti di ogni tipo. Quando dico di ogni tipo, intendo proprio di ogni tipo. Esistono ormai MOOC su qualunque cosa.. e molti sono FUFFA di primissima qualità. Intendiamoci, per ogni corso attendibile ce ne sono 20 che non lo sono per nulla. La mia personalissima convinzione è che alcuni MOOC non hanno in effetti alcun valore pratico: mi riferisco ad esempio ai corsi online di cucina, di taglio e cucito, di composizioni floreali, ecc ecc. Aspetta, non sto dicendo che saper cucinare, saper cucire ed essere abili a fare belle composizioni coi fiori sia inutile. Sono senz’altro delle capacità utili. Ma non per i fini per cui secondo me i MOOC andrebbero usati.

Parliamoci chiaro: fare un corso online è un investimento di tempo e di energie. Quando decidi di farne uno, devi mettere in conto che magari qualche sera non potrai uscire per stare a casa a guardare le lezioni e studiarti i materiali, oppure che a volte dovrai fare le ore piccole per consegnare in tempo gli esercizi completati.

E perché mai dovrei infliggermi una tortura del genere?” Mmm, comprendo la domanda. Non condivido ma comprendo. Beh, per puro masochismo. Oppure (meglio) perché hai finalmente trovato un corso su quell’argomento che avresti voluto approfondire da una vita, e quindi saresti folle a lasciartelo sfuggire. (Sto dando per scontato che il lettore sia qualcuno che ambisce ad miglioramento continuo delle sue competenze, come me.. è ovvio che chi non è spinto dal fuoco sacro della sete costante di conoscenza non può capire di cosa sto parlando).

Quindi, a fronte di tutto questo sforzo, mi sembra logico ambire a seguire un corso che sia un effettivo arricchimento personale e culturale e magari, perché no, che sia anche spendibile in un CV e nella ricerca di un impiego nuovo/migliore. 

Questa piccola guida in due parti è pensata appunto per aiutarti ad evitare le “sole” e ad investire il tuo tempo in un’attività formativa che, pur essendo free, sia di qualità e di valore.

Istituzione che eroga il corso
Questo per me è un fattore fondamentale. In linea di massima, è difficile cadere male se si scelgono 
corsi offerti da istituzioni “di peso” (università, grandi musei, ecc). Vuoi qualche esempio concreto?

University of Stanford à

Club delle mamme unschooler gattare di Bucu di Culu Inferiore à NO (a meno che non sia un corso su come fare i biscotti al cioccolato)

American Museum of Natural History à

Associazione locale dei terrapiattisti à NO

E così via.

Considera che i MOOC ti danno l’opportunità unica di seguire corsi offerti da università di estremo prestigio, quali appunto Stanford, John Hopkins, Bocconi, NTU e così via. Particolarmente ricca è l’offerta da parte delle università americane. Anche numerose istituzioni europee si stanno attivando per offrire corsi di qualità (in Italia, come sempre, siamo il fanalino di coda, ma le cose stanno iniziando a cambiare anche qua).

Tematica.
Il mio pensiero è che i MOOC siano molto validi in ambito tecnico-scientifico (o anche come corsi di lingua, pur con l’enorme limite di non poter permettere un’interazione efficace tra i partecipanti), ma che non siano una forma di formazione particolarmente pregevole in ambito umanistico e artistico. Per farti un esempio, non scegliere mai di fare online un corso che dovrebbe servire a sviluppare doti artistiche o di composizione. Semplicemente perché secondo me non si può imparare a disegnare/dipingere/scolpire/scrivere capolavori letterari con un corso online di 4-6 settimane. Nello stesso lasso di tempo si possono invece imparare i fondamenti di un linguaggio di programmazione, approfondire tematiche tecniche o farsi un ripassone generale di biologia/fisica/chimica/matematica. (Pensiero mio.. mi piacerebbe sentire che ne pensano i lettori).

Format del corso.
Per quanto mi riguarda, prediligo i corsi in cui c’è un istruttore che fornisce delle lezioni giornaliere/settimanali in formato video, letture di approfondimento, e in cui possibilmente ci sono delle scadenze per completare i quiz e i “compiti”. Molto spesso questi corsi hanno una data di inizio, una serie di soft deadlines (per lo svolgimento dei test e la consegna degli eventuali elaborati), e una hard deadlines che segna la fine del corso. Una volta (leggi, fino a un paio di anni fa) corsi del genere partivano solo una o due volte l’anno. Oggi invece è prassi (almeno su certe piattaforme) farli partire più volte l’anno, di solito in rapida successione: appena il corso finisce, viene fatto ripartire. I MOOC organizzati così permettono anche l’iscrizione “in corso d’opera”, ma se sono già state superate le deadline non sarà più possibile consegnare i test in tempo e aggiudicarsi l’eventuale attestato: sarà quindi necessario aspettare la tornata successiva del corso per svolgere tutte le attività richieste.

Non mi esaltano invece i format in cui i materiali didattici sono un calderone di link ad altri siti, buttati lì alla bell’è meglio. Quest’ultima tipologia di corso, infatti, ha l’enorme svantaggio che spesso viene assemblato e dimenticato. Il risultato? Dopo un paio d’anni, molti link sono obsoleti e non reindirizzano più a nulla. Inoltre, questi corsi non hanno mai un istruttore dedicato, quindi in caso di problemi si è abbastanza lasciati a sé stessi. Un altro problema è legato alla disomogeneità delle fonti, che spesso e volentieri sono opera di istruttori diversi.

Recentemente sono molto più comuni i corsi “self paced”, che sono a tutti gli effetti degli ibridi tra le due precedenti categorie di corso: constano infatti di una serie di lezioni video (tenute dallo stesso istruttore o team di istruttori), con annessi test di valutazione, che vengono caricati su una piattaforma dedicata e lasciati aperti a tempo indefinito. Ci si iscrive quando si preferisce, si va avanti al proprio passo e ci si concentra con gli altri studenti attraverso il forum (su cui, però, si trovano studenti che possono essere in qualunque punto del corso, anche molto più avanti o indietro con le lezioni, quindi non sempre è possibile un confronto costruttivo).

[continua…]

lunedì 4 luglio 2016

Un altro MOOC finito..

Buongiorno! Aiuto, sono passati un po’ di giorni di silenzio imbarazzante. Scusate! Beh, in realtà avevo scritto un bel post, piuttosto lungo, ma poi ho dovuto ripensarci. Non mi convince. Non lo voglio pubblicare, per ora. Magari tra qualche giorno sì, ma ora no.
Allora, quali sono le novità? Beh, sicuramente la novità più degna di nota è che finalmente ho finito il mio corso di GIS. Sono al settimo cielo, anche perché è stato uno dei corsi più challenging che abbia mai fatto. Non solo lezioni video molto concentrate e piene di concetti davvero avanzati, ma anche laboratori autonomi che mi hanno portata dal saper a malapena avviare il programma a produrre mappe con un buon grado di complessità. Sono davvero entusiasta.
Ora sono in attesa dell’attestato ufficiale, che dovrebbe addirittura essere valido pr richiedere crediti universitari per i college americani (non che mi interessi, in realtà.. ma sicuramente aiuta a far capire il valore del corso nel suo complesso).
Ecco, questa cosa dei corsi online è una mia fissa da qualche anno a questa parte. L’università che ho frequentato mi ha dato molto, ma per forza di cose ha lasciato delle aree scoperte. Ci sono argomenti che in classe erano stati trattati troppo in fretta o che non erano proprio stati affrontati. Ci sono argomenti che mi interessano ma che in sé non sono oggetto di insegnamento accademico. Per fortuna, su internet si trova di tutto. Corsi di ogni tipo. Sono convinta che se cercassi un po’ potrei trovare anche un corso su come scaccolarsi con classe.
Ora, il problema è che tanti corsi online (forse sarebbe il caso di dire la maggior parte) sono fuffa. Soprattutto se sono gratuiti. E quelli a pagamento a volte sono davvero troppo cari e richiedono un impegno scarsamente conciliabile con la vita “vera” (immagina di dover fare un corso offerto da un’università australiana, che richiede di essere presente, via webcam, al 75% delle lezioni.. che magari si svolgono quando qui è notte fonda!) Ma per fortuna ho scoperto un paio di portali molto attendibili che offrono corsi di istituzioni di livello eccelso (Stanford ti dice nulla? John Hopkins ti dice nulla? E la lista è moooolto lunga), per lo più gratuitamente, e soprattutto negli orari che preferisci.
Penso proprio che ora avvierò un piccola sottosezione in cui parlerò approfonditamente di ognuno di questi portali. Se mi sento ispirata, potrei anche fare una scheda per ognuno dei corsi che ho seguito finora.
Il prossimo post parlerà del mio portale di e-learning preferito. Che è…
Vuoi sapere qual è? Allora torna a leggermi tra qualche giorno!
A presto
BioVale

lunedì 27 giugno 2016

Mi presento!

Buonasera a tutti,
ouch! La Brexit è stata un colpo durissimo. Non me lo aspettavo proprio. Speravo che i britannici & co. rinsavissero prima di fare la vaccata del secolo ma .. nada. Ci ho messo un po’ di tempo a riprendermi. Non so che aspettarmi ora. Spero solo che questo terremoto non porti alla seconda recessione degli ultimi 10 anni. Sarebbe il de prufundis per una generazione che ha già preso abbastanza porte in faccia. Solo il tempo ce lo saprà dire.
Ma ora veniamo a noi. Anzi, veniamo a me. Innanzitutto, chi sono? Beh, se hai letto il sottotitolo del blog probabilmente avrai intuito che sono un PhD. Ossia un dottore di ricerca. In Biologia e Biotecnologie Applicate, per l’esattezza. Insomma, una disoccupata di lusso. 🙂
Anche se in realtà non sono tecnicamente disoccupata, perchè un lavoretto ce l’ho. Il modo in cui l’ho ottenuto è stato un po’ rocambolesco (prima o poi ve lo racconterò); mi aspettavo tutto tranne che di ottenere il posto,  e invece negli ultimi 5 mesi ho lavorato come impiegata amministrativa in area marketing/acquisti per una azienda di medie dimensione, a pochi km da casa mia. Certo, un’esperienza del tutto slegata dalla mia formazione di base, ma di certo interessante e istruttiva. Peccato che tra poco più di un mese il mio tirocinio terminerà, e chissà cosa succederà.. dato l’impegno che ci sto mettendo, non vedo motivi per cui non ci debbano essere concrete possibilità che arrivi un contratto, ma come dice mio padre “L’UNICO CONTRATTO VERO E’ UN CONTRATTO FIRMATO”. Quindi, sono a tutti gli effetti in cerca di lavoro.
Peraltro, la mia attuale occupazione non rispecchia totalmente le mie ambizioni. Ho abbandonato le velleità di occuparmi di ricerca in ambito accademico, per motivi che vi spiegherò presto. Ma nutro ancor il sogno di poter fare ricerca e sviluppo nel settore privato. Le industrie di mio interesse sono numerose: prima tra tutti l’agroalimentare, ma anche l’industria farmaceutica e quella del monitoraggio ambientale. Poter lavorare in uno di questi settori sarebbe il coronamento di un sogno, per me, e questo blog è uno dei tanti tasselli che ho intenzione di usare per la mia ricerca: in particolare, ho intenzione di farlo diventare una sorta di “biglietto da visita espanso”, farcito del mio vero io, delle mie esperienza, delle mie passioni e delle mie opinioni.
Ho 29 anni appena compiuti, di cui 19 passati ad essere il più grande accumulo di noia, grasso e sfiga che abbia mai calpestato il suolo di questo pianeta. Negli ultimi 10, invece, le cose sono cambiate. Ho fatto un bel po’di esperienze che (almeno per me) si possono definire entusiasmanti. Chissà, magari con il tempo ve ne parlerò, e vi racconterò qualcosa in più sulla mia vita personale. Questo blog sarà lo specchio della mia vera identità. Magari tanti lo troveranno noioso, e qualcuno sarà offeso da alcune delle mie opinioni. Beh, poco male. Non voglio nè intrattenere nè lusingare. Voglio solo farmi conoscere per chi sono realmente.
Parlerò dei miei grandi hobby (i MOOC, la formazione continua, leggere saggi scientifici, i cosmetici, la saponificazione a livello hobbistico…). Parlerò dei libri più belli che ho letto. Parlerò dei miei viaggi e della mia vita. Parlerò dei piccoli grandi successi. E soprattutto parlerò dei miei obiettivi, sia di quelli a lungo termine che di quelli a breve termine. Ma per stasera vi ho già annoiati abbastanza. Alla prossima!
BioVale87

giovedì 23 giugno 2016

In attesa degli esiti del referendum inglese

Ciao  a tutti!
Ecomi qua con il primo post vero. In realtà sarà un post piuttosto breve. La mia idea era di fare una lunga presentazione su di me e sui miei obiettivi di vita (inclusi gli obiettivi per questo blog). Ma stasera non ci riesco. Sono in attesa spasmodica degli esiti del famigerato referendum per la Brexit.

Spero ardentemente che vinca il "Remain". Sono probabilmente l'unica rimasta, nella mia generazione, a credere ancora nell'importanza dell'Europa Unita, nonostante le innegabili pecche nella gestione di alcune delle politiche comuni. I motivi sono molti, se li scrivessi tutti ne uscirebbe un post eterno (e mi sembra eccessivo fare un super post socio-politico come prima bloggata). Ci sarà tempo per raccontarvi tutto quello che penso. Per ora credo basti dirvi che, a mio parere, l'UE ha avuto l'immenso merito di garantire un lungo periodo di relativa pace in un continente che da sempre era stato dilaniato da guerre feroci. Già solo questo dovrebbe bastare per capire l'importanza di mantenere viva l'Unione, possibilmente cooperando in modo costruttivo per migliorare ciò che non va.

Per ora pare che il Remain abbia un lieve vantaggio, ma è così risicato da non dare nessun margine di certezza. Spero che effettivamente l'esito finale confermerà queste proiezioni. Però è certo che la Gran Bretagna uscirà da qusto referendum spaccata, dal punto di vista ideologico. Il problema dell'euroscetticismo andrà sicuramente affrontato. Mi piacerebbe poter dire di avere una ricetta o una soluzione per convincere gli euroscettici, ma purtroppo non è così. Dovranno occuparsene le istituzioni, con un lavoro serio e convincente. Ma anche di questo avremo modo di parlare approfonditamente nei prossimi post.

A presto

BioVale87

Finalmente online!

Finalmente si parte! Lo ammetto, è stata dura. Mi sono dovuta scontrare con i cavilli della Cookie Law, e i maledetti biscottini mi hanno fatto impazzire. Ma dopo ore di letture di post, e soprattutto grazie alla consulenza tecnica e legale di un paio di cari amici, dovrei essere riuscita a venire a capo della situazione.

Da domani si parte sul serio. No, non prometto aggiornamenti giornalieri, perchè so già che non avrò il tempo materiale di farlo. Ma mi impegno ad aggiornamenti per lo meno regolari, con contenuti (spero) interessanti e stimolanti.

Per ora qui siamo in pochi (eh, ora che ci penso, ci sono solo io..credo che per ora non mi stia leggendo nemmeno il mio ragazzo) ma sono certa che pian piano cresceremo.
Ma di cosa parlerà questo blog? Ma è ovvio, parlerà di una cosa di cui sono esperta. Anzi, vi posso assicurare che sono la più grande esperta mondiale riguardo all’argomento del blog. Eh già, perchè questo blog parlera di..

ME!

Parlerà delle mie storie, delle mie esperienze, della mia vita, delle mie opinioni.

E chi saresti tu? Chi ti ha detto che a noi ce ne frega qualcosa di te?

Vero, non sono nessuno. Non sono una celeb. Non sono una VIP. Non sono un politico. Non sono un’artista. Ma sono una persona con tante storie interessanti e tante opinioni stimolanti. E voglio farmi conoscere. Da te. Da tante persone. Da tutti quelli che vorranno conoscermi.

Ma ora basta. Ci sentiamo presto!

BioVale87